mercoledì 22 dicembre 2010

Voglia di essere mamma, capitolo cinque.

Voglia di essere mamma, capitolo cinque.


Il giorno dopo portammo il campione di sperma in un centro di analisi che ci fecero sapere in pochi giorni l’esito negativo dell’esame. Il nostro stallone era fertile e non aveva malattie, quindi era perfetto per inseminare Roberta. Lo ricontattai e gli diedi appuntamento in un piccolo albergo economico nei pressi della stazione centrale. Avevo già prenotato una camera con un letto matrimoniale, lui ci raggiunse spaccando il minuto e senza perdere tempo ci mettemmo all’opera. Roberta era già sul letto, nuda e con le gambe aperte, era distesa e aspettava che il signor Fausto, che intanto si stava spogliando, le si mettesse sopra.
“Le dispiace se faccio qualche fotografia?” chiesi. “Vorremmo avere un ricordo del concepimento del nostro bambino”.
“Non c’è problema” rispose Fausto che intanto si avvicinò al letto e puntò il suo pene eretto contro il viso della mia ragazza. “Dai, dagli qualche bacetto”.
Era evidente che il nostro stallone voleva un pompino da Roberta prima di cominciare, così le mise una mano tra i capelli corvini e gli strusciò l’attrezzo contro le labbra. Cominciai a scattare qualche foto mentre la mia ragazza accoglieva in bocca la cappella del pene del suo partner. Era una scena piuttosto strana; la bella e la bestia. Dopo aver abbondantemente limonato con quello strumento del piacere, Roberta fece stendere il signor Fausto sul letto e gli si mise sopra, prendendogli l’asta in mano e facendolo entrare delicatamente nella sua vagina.
“Ecco, così. Brava amore” le dissi per farle percepire la mia presenza.
Roberta iniziò a cavalcarlo e lo stallone la teneva per i fianchi; le sue tette prosperose cozzavano l’una contro l’altra per via del suo andare su e giù sul corpo di Fausto. Vedevo la trave di quell’uomo entrare e uscire dal corpo della mia ragazza e mi piaceva; ebbi un erezione anche io e mi venne voglia di masturbarmi, ma continuai a scattare fotografie.
“Cosa aspetti?” chiese Roberta. “Riempimi di sperma”.
“Calmati bella puledra” rispose lui. “Prima voglio divertirmi un po’”.

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