venerdì 3 dicembre 2010

Storia di una modella di nudeinsf.com, capitolo due.

Capitolo due.

Il mattino dopo cominciammo a scattare; in principio ero sola, senza partner, e ovviamente ero molto impacciata e mi vergognavo da morire a stare nuda di fronte a tanta gente, ma mi ci abituai presto grazie all’aiuto del fotografo che continuava a ripetermi che ero bellissima e che il tatuaggio che ho dietro al culone lo faceva impazzire. Devo riconoscere che mi fece sentire una regina, e poi aveva scelto le strade di Los Angeles più periferiche e meno affollate, e le persone in cui ci imbattevamo mi guardavano un po’ stupite e un po’ divertite. Qualche maschietto mi rivolse anche qualche apprezzamento un po’ volgarotto, ma mi piaceva, mi sentivo apprezzata per la prima volta.

Poi ecco che comparve davanti ai miei occhi il mio partner; l’uomo, un vero dio, moro, con un fisico scolpito e un cazzo così bello che mi venne voglia di mangiarlo, di consumarglielo tutto. Di consumargli quel bel petto a forza di baci e carezze, quelle spalle forti, per non parlare del suo culetto che sembrava quello di una statua di Michelangelo.

Venne verso di me e mi strinse la mano dicendomi il suo nome; si chiamava Andrea e parlava un italiano perfetto pur essendo rumeno, ma il suo sogno era quello di venire a vivere in Italia. Ero così rapita dalla sua bellezza che non mi uscivano le parole di bocca. Intanto continuavano a fotografarci mentre iniziavamo a fraternizzare completamente nudi in una via di San Francisco. Il suo cazzo era moscio ma non ne avevo mai visto uno così grosso (non che ne abbia visti tanti).

Ci incamminammo e lui mi prese la mano ed eravamo come due innamorati; lui mi chiedeva un sacco di cose, voleva conoscermi e io ero così emozionata per il suo interesse nei miei confronti che spesso rispondevo in monosillabi, e poi Andrea era così bello da mettermi in imbarazzo. Soltanto il fatto di stargli accanto, mano nella mano, mi eccitava non poco. Il fotografo e il suo staff non ci perdevano di vista un attimo e tanti curiosi ci giravano intorno.

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