venerdì 24 dicembre 2010

Memorie di un nudista, capitolo uno.

Memorie di un nudista, capitolo uno.

Mi chiamo Stephan, è da due anni ormai che frequento un villaggio turistico di nudisti. Sinceramente è molto bello stare in sintonia con la natura, distendersi sotto gli alberi e in riva al mare senza niente addosso, ti fa ricordare che 'uomo è un essere nato libero e soprattutto la mente si eleva all'infinito liberandosi da tutti i tuoi pensieri. Tutti dovrebbero farlo, in questa società che si porta all'ansia e al panico ma purtroppo siamo troppo perbenisti e bigotti per capirlo.
Il posto è frequentato per lo più da coppie di mezza età. Io con i miei venticinque anni sono il più giovane e quindi il più coccolato da quelle mamme nude che non fanno altro che guardarmi il cazzo. Riconosco di avere un attrezzo abbastanza grosso e con un glande bello gonfio, e non mi sono mai sentito desiderato tanto come in quel villaggio da quelle mamme. Una volta una di queste mamme, in un momento che il marito non c'era, venne alla mia tenda con una lozione per il corpo baby johnson. Io ero disteso su un tappetino e mi godevo la penombra degli alberi. La mamma mi salutò e mi disse che aveva una sorpresa per me, e mi cominciò a massaggiare il corpo con la sua lozione. Poi a un certo punto mi afferrò il cazzo e se lo portò al buco del culo.
- Ma signora, cosa fa? E se ci vede suo marito?
- Shhh! Stai giù - mi rispose.
Mi rilassai e la lasciai fare. Scopammo fino a raggiungere l'orgasmo, poi si passò le dita sul buco del culo e se le portò in bocca leccandosi i rivoli di sperma che le uscivano fuori. Se ne andò prima che ritornasse suo marito. Questo per farvi capire che di avventure ne ho avute, ma non avrei mai pensato di innamorarmi. E invece successe. Si chiamava Isabella, aveva ventotto anni ed era una ricercatruce universitaria. Era la prima volta che entrava in un villaggio per nudisti; era lì col suo fidanzato, anche lui un ricercatore.
La vidi per la prima volta un pomeriggio mentre camminavo in pineta; me la ritrovai davanti, stava chinata a novanta gradi, cercava qualcosa nel suo zainetto. Le natiche tonde e morbide erano ben aperte e il suo buchetto era circondato da una lieve peluria. Il buchetto era piuttosto stretto, segno che probabilmente non aveva mai provato un orgasmo anale.
Il cazzo mi si indurì in pochi secondi, aveva voglia di fare conoscenza con quel culo perfetto; Isabella si girò, era sovrappensiero ma poi si accorse di me e mi sorrise, subito i suoi occhi scesero verso la mia nerchia mostruosamente eretta, e la fissò per alcuni lunghi secondi.
- Ciao - mi disse.
Io non risposi, ero troppo rapito dal resto del suo corpo, un viso angelico, lunghi capelli castani e quelle tette, che tette! Erano morbide, con due larghe aureole rosa. Aveva dei bei fianchi, un pò rotondetti e i peli della passera erano castani chiari come quelli che stavano intorno al suo buco del culo.

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