martedì 28 dicembre 2010

Memorie di un nudista, capitolo due.

Memorie di un nudista, capitolo due:


- Posso esserti utile? - mi chiese cordialmente.
- Veramente ero venuto a chiederti la stessa cosa - non era vero ma non sapevo cos'altro inventarmi.
- Il tuo amico lì in realtà sembra che sia stato attirato da qualcos'altro.
- Ah, non preoccuparti di lui, è solo molto curioso.
- Beh, comunque complimenti davvero - disse sorridendo. - Ritornando a noi, in realtà una mano potresti darmela.
Isabella aveva preso dal suo zaino una cartina del posto, la aprì e la appoggiò sul cofano dell'auto del suo ragazzo e si mise a novanta gradi a cansultarla.
- Allora, vediamo di capirci qualcosa. Tu la conosci questa zona?
- Dipende da cosa vuoi sapere.
Mi avvicinai a lei e standole dietro guardavo le sue dita che scorrevano sulla cartina. Il mio cazzo era appoggiato sulle sue natiche, le misi una mano su un fianco piegandomi su di lei con la scusa di aiutarla a consultare la guida.
- Sai dove si può andare la sera? Magari un posto dove ci si diverte.
- Non sono proprio un festaiolo ma qualche posto lo conosco.
La cappella del mio cazzo toccò il buco del culo di Isabella, la peluria che aveva intorno mi solleticava il glande, poi ci feci scorrere tutta l'asta contro ed era una sensazione molto piacevole.
- Io comunque mi chiamo Stephan - gli sussurrai in un orecchio tenendogli premuta la cappella gonfia del cazzo contro il suo buco del culo.
- Piacere di conoscerti, io mi chiamo Isabella. Posso dirti una cosa?
- Tutto quello che vuoi.
- Se continui così mi impali.
In quel momento arrivò il fidanzato di Isabella che quando mi vide letteralmente sul corpo della sua ragazza fece un colpo di tosse come per avvisare che era lì.
- Non è come credi - dissi, - anche se può sembrarlo vista la posizione della tua ragazza e la mia spropositata erezione. Le stavo solo mostrando qualche posto dove andare la sera.
- Stephan, non essere imbarazzato, tanto lui lo sa che non lo tradirei per niente al mondo - Isabella mise via la cartina e poi si rivolse al suo fidanzato. - Tesoro mi aiuti a fissare meglio i picchetti della tenda?
- Certo amore - il suo occhialuto compagno andò dall'altro lato della macchina per aprire il bagagliaio dove c'era tutto l'occorrente.
- Forse è meglio che tolgo il disturbo - stavo per andarsene quando sentì la mano di Isabella palparmi il sedere.
- Comunque hai proprio un bel culetto - mi sussurrò avvicinando le labbra al mio orecchio sinistro, e si morse il labbro inferiore; quel particolare accese le mie fantasie.
Era davvero così fedele?

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