mercoledì 29 febbraio 2012

Cara Manuela.


Cara Manuela (La Professoressa), come posso dire di no, alla tua richiesta inviatami per e-mail, di pubblicare questo tuo meraviglioso culo, dai lineamenti sensuali, suadenti, direi morbidi, da accarezzare e baciare con amore. Il fatto che il mio blog sia di tuo gradimento mi riempie d'orgoglio, e non posso fare altro che dirti che il tuo fondoschiena donerà a questo progetto tanta energia in più. Beh, non nascondo che (ma questo è un pensiero comune a molti altri maschietti) dietro quelle belle natiche vorrei esserci io, con la mia nerchia svettante, con le mie mani desiderose di accarezzare la tua pelle mordiba e profumata. Cara Manuela, a nome di tutti noi (amanti del culo), ti ringrazio, e spero che continuerai ad essere dei nostri.

lunedì 27 febbraio 2012

Cuckold Love (Pt. 4).

Cazzi suoi

Il bianco e il nero. Tu e un ipotetico lui e una camera d’albergo. Così semplice, così complesso. Io e te, nudi insieme ad altre persone. Nudismo casalingo, così lo chiamano. La rivelazione del momento, l’ultima frontiera della lussuria.

C’è qualche pazzo che ha aperto un gruppo su facebook per gli amanti del nudismo casalingo.

Va bene, lo ammetto. Sono io quel pazzo.

Ma l’idea di condividere la mia nudità con altre persone, mi piace da morire. Una volta l’ho anche fatto, ma con un uomo.

Passivo. Trent’anni. Ricercatore universitario.

Niente sesso, sia chiaro. Non è lo scopo del nudismo casalingo. Lo scopo è quello di passare una giornata con altre persone, cenando, discutendo, ma tutti rigorosamente naked.

No condom, no penetration.

L’idea di farlo con altre persone, e insieme a Sabrina, è una cosa che c’ho in testa.

Si chiamava Stefano, l’uomo con cui ho praticato questa nuova forma di piacere. E riconosco che mi piaceva il suo modo di guardarmi. Non sono gay, quindi non ne ero attratto. Abbiamo discusso di qualunque cosa, seduti nel salone di casa sua. Poi siamo andati in cucina per la cena.

Ragazzi, stare ai fornelli senza manco le mutande è una sensazione che ti fa sognare.

Il massimo della libertà. Specialmente se qualcuno ti guarda il culo alla stessa maniera di come un appassionato di porno guarda una pornodiva. È una cosa che accresce la tua autostima. Insomma è stato molto piacevole.

La serata è finita con una sega. Cioè, io mi sono segato. Lui è rimasto lì a guardarmi fiottare, e mi ha accarezzato la pancia, come se in qualche modo sentisse il desiderio di toccare il mio sperma. Ma un po’ per timore, non l’ha fatto.

Meglio così; non so se la cosa mi sarebbe piaciuta.

(Continua...).

giovedì 23 febbraio 2012

Cuckold Love (Pt. 3).


“Sai, poi alla fine ho pensato alla cosa che mi hai detto ieri” mi dice Sabrina.

Lo sapevo che la cosa non sarebbe rimasta lì.

“È un giorno che ci penso. Sai, mi riferisco a quel tuo desiderio. Quello di vedermi fare l’amore con un uomo di colore”.

Puoi dire tranquillamente “negro”. Rende meglio l’idea.

Mi dice che è impossibile. Non si può fare. Sarebbe moralmente scorretto. Il pensiero della gente ci dice che questa cosa è piuttosto strana. E poi, la sua paura, e anche un po’ la mia, è che se l’avesse fatto, non saremmo più una coppia. Una coppia non le fa certe cose. Le coppie le proprie cose le fanno in camera da letto.

“Appunto, in camera da letto. E dove vorresti farlo?”.

Non saremo più gli stessi. Tu hai ragione, ma io sento di voler fare cose nuove; sentire quell’eccitazione che ti prende da sotto, ti fa infuocare gli occhi e poi ti colpisce alla testa. E senti quel brivido alla schiena, e lo stomaco sottosopra per la troppa eccitazione. Come se stessi vomitando, ma non è nausea. È la tua testa accecata che va in tilt. Voglio ritornare ad essere innamorato. Voglio vederti con un toro da monta.

“Tu sei cattivo con me, perché mi guardi come un attrice porno”.

Non mi sembra il momento di mettersi a parafrasare le canzoni del momento, tesoro. Non ti seguirei, perché sono piuttosto stanco.

“Senti, non è un problema se quella cosa che ti ho detto ti mette a disagio. Dimenticala. È solo che vorrei che io e te provassimo cose nuove”.

“Ma non ci pensi ai nostri genitori?”.

“Che c’entrano i nostri genitori?”.

“Loro hanno faticato così tanto per noi, e tu vorresti dargli un dispiacere così grande?”.

“Ma questa non è una questione che riguarda loro, Sabrina”.

“Sì, lo so. Ma se decidessimo di fare una cosa del genere, non avrei più il coraggio di guardarli negli occhi”.

(Continua...).

martedì 21 febbraio 2012

Cuckold Love (Pt. 2).


Passa la notte e di nuovo su e giù dalla Togliatti, disseminata di puttane e campagne. Il lavoro rende schiavi. Lavorerò anche a Natale, con estrema sottomissione.

Quando viene il buio me ne torno a casa. Gli autobus sono pieni di appestati, di gente che non ha niente, di poveri disgraziati che tirano a campare. Alcuni hanno lasciato i loro paesi lontani, massacrati dalla guerra, dai tiranni e dalle religioni. Poveri diavoli, che non sanno dove sbattere il muso. Ma non si arrendono.

Me ne torno a casa, dove c’è Sabrina sveglia che, inequivocabilmente, sta smanettando su facebook. Quanto le piace. Il tempo di una doccia, la cosa che mi annoia di più. Sì, lo riconosco. Ho un pessimo rapporto con la doccia. Mi annoia mettermi sotto il getto d’acqua, alla ricerca della temperatura giusta. E poi insaponarmi, e mentre mi passo la saponetta in mezzo alle cosce, quella scivola via. E mi tocca riprenderla e sciacquarla.

E poi non mi piace il freddo che sento quando esco fuori, e il fatto che devo stare cinque minuti ad asciugare i capelli. Tempo che vorrei spendere in un altro modo. Mi sento un frustrato. Il tempo mi piacerebbe spenderlo migliorando e aggiornando il mio blog segreto. Sabrina non sa che ho questo blog. Non deve saperlo. È un blog dedicato al culo. Ebbene sì, il culo.

Bianco, nero, giallo.

Coi jeans, coi leggings, col tanga.

Nudo.

Culi all’aria aperta, culi tra le mura domestiche.

Ogni tanto pubblico un post con l’immagine di un culo; ho una cartella, nel mio portatile, con migliaia di fotografie di culi che scarico da Internet.

(Continua...).

lunedì 20 febbraio 2012

Cuckold Love (Pt. 1).

Segreto

Non so come dirglielo. Va a finire che mi prende per un pervertito e il nostro rapporto potrebbe cambiare radicalmente. Eppure lei me l’ha chiesto esplicitamente, dopo aver fatto l’amore. Cosa che avviene raramente, dopo tanti anni passati insieme. Ma attenzione, io la amo ancora. Lei è ancora al centro delle mie fantasie. Me la immagino che fa cose con altri uomini, ma non mi da fastidio. E lei me lo sta chiedendo: “cosa vorresti fare? Intendo, c’è qualcosa che vorresti che facessimo, ma che non hai il coraggio di chiedermi?”.

Se glielo dico si scandalizza. I miei pensieri sono allucinanti. Non voglio dirglielo, ma allo stesso tempo credo che è terribile reprimere le proprie cose, perché poi si diventa matti e frustrati. Allora vado. Mi piacerebbe vederti fare l’amore con un ragazzo di colore. È finita. Sabrina scoppia a ridere, e pensa che sono pazzo.

Che cavolo di fantasia è questa? Starà pensando.

Ebbene io ho le mie e tu avrai le tue. Va bene?

Penso che questa cosa non si può fare, gioia. Mi dice.

Poi spegne la lampada sul comodino e finge di addormentarsi.

Lo so che finge, perché conosco il suo respiro quando dorme. Dio, sono imbarazzatissimo. Cosa ho fatto? Ma anche un povero schiavo come me ha delle idee, e se le si reprimono vengono fuori le peggio schifezze. I mostri. Il cervello si ammala e finisci per essere un pervertito.

(Continua...).