giovedì 23 febbraio 2012

Cuckold Love (Pt. 3).


“Sai, poi alla fine ho pensato alla cosa che mi hai detto ieri” mi dice Sabrina.

Lo sapevo che la cosa non sarebbe rimasta lì.

“È un giorno che ci penso. Sai, mi riferisco a quel tuo desiderio. Quello di vedermi fare l’amore con un uomo di colore”.

Puoi dire tranquillamente “negro”. Rende meglio l’idea.

Mi dice che è impossibile. Non si può fare. Sarebbe moralmente scorretto. Il pensiero della gente ci dice che questa cosa è piuttosto strana. E poi, la sua paura, e anche un po’ la mia, è che se l’avesse fatto, non saremmo più una coppia. Una coppia non le fa certe cose. Le coppie le proprie cose le fanno in camera da letto.

“Appunto, in camera da letto. E dove vorresti farlo?”.

Non saremo più gli stessi. Tu hai ragione, ma io sento di voler fare cose nuove; sentire quell’eccitazione che ti prende da sotto, ti fa infuocare gli occhi e poi ti colpisce alla testa. E senti quel brivido alla schiena, e lo stomaco sottosopra per la troppa eccitazione. Come se stessi vomitando, ma non è nausea. È la tua testa accecata che va in tilt. Voglio ritornare ad essere innamorato. Voglio vederti con un toro da monta.

“Tu sei cattivo con me, perché mi guardi come un attrice porno”.

Non mi sembra il momento di mettersi a parafrasare le canzoni del momento, tesoro. Non ti seguirei, perché sono piuttosto stanco.

“Senti, non è un problema se quella cosa che ti ho detto ti mette a disagio. Dimenticala. È solo che vorrei che io e te provassimo cose nuove”.

“Ma non ci pensi ai nostri genitori?”.

“Che c’entrano i nostri genitori?”.

“Loro hanno faticato così tanto per noi, e tu vorresti dargli un dispiacere così grande?”.

“Ma questa non è una questione che riguarda loro, Sabrina”.

“Sì, lo so. Ma se decidessimo di fare una cosa del genere, non avrei più il coraggio di guardarli negli occhi”.

(Continua...).

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