lunedì 27 febbraio 2012

Cuckold Love (Pt. 4).

Cazzi suoi

Il bianco e il nero. Tu e un ipotetico lui e una camera d’albergo. Così semplice, così complesso. Io e te, nudi insieme ad altre persone. Nudismo casalingo, così lo chiamano. La rivelazione del momento, l’ultima frontiera della lussuria.

C’è qualche pazzo che ha aperto un gruppo su facebook per gli amanti del nudismo casalingo.

Va bene, lo ammetto. Sono io quel pazzo.

Ma l’idea di condividere la mia nudità con altre persone, mi piace da morire. Una volta l’ho anche fatto, ma con un uomo.

Passivo. Trent’anni. Ricercatore universitario.

Niente sesso, sia chiaro. Non è lo scopo del nudismo casalingo. Lo scopo è quello di passare una giornata con altre persone, cenando, discutendo, ma tutti rigorosamente naked.

No condom, no penetration.

L’idea di farlo con altre persone, e insieme a Sabrina, è una cosa che c’ho in testa.

Si chiamava Stefano, l’uomo con cui ho praticato questa nuova forma di piacere. E riconosco che mi piaceva il suo modo di guardarmi. Non sono gay, quindi non ne ero attratto. Abbiamo discusso di qualunque cosa, seduti nel salone di casa sua. Poi siamo andati in cucina per la cena.

Ragazzi, stare ai fornelli senza manco le mutande è una sensazione che ti fa sognare.

Il massimo della libertà. Specialmente se qualcuno ti guarda il culo alla stessa maniera di come un appassionato di porno guarda una pornodiva. È una cosa che accresce la tua autostima. Insomma è stato molto piacevole.

La serata è finita con una sega. Cioè, io mi sono segato. Lui è rimasto lì a guardarmi fiottare, e mi ha accarezzato la pancia, come se in qualche modo sentisse il desiderio di toccare il mio sperma. Ma un po’ per timore, non l’ha fatto.

Meglio così; non so se la cosa mi sarebbe piaciuta.

(Continua...).

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