venerdì 14 gennaio 2011

Nudismo con papino, quinta parte.

“Ehi stallone” la signora Moana lo chiamò. “Che ne diresti di passare a me adesso?
“Ma certo signora”.
Guardò un’ultima volta la pelle di Roberta, impasticciata di crema e sborra e poi si mise in piedi e raggiunse la signora Moana. I soliti amici di Pietro si erano avvicinati e lo avevano preso in disparte per commentare le nuove scelte del presidente dell’inter, così la moglie si mise distesa a pancia in su, con le tette e la passera al vento. Allargò le cosce e propose esplicitamente la sua passera a Gigi.
“Allora stallone, mettiti nella stessa posizione che avevi con mia figlia, però quella trave infilamela dentro, e intanto spalmami la crema sulle tette”.
“Ma signora, cosa dice? Qui, davanti a suo marito?”.
“Non vedi che mio marito è impegnato? Dai sbrigati, abbiamo poco tempo”.
Pietro era girato di spalle e non avrebbe visto niente. Così Gigi decise di accontentare la signora; le si mise a cavalcioni e con due dita le indirizzò il suo cazzo tra le labbra della sua passerona depilata. Era molto piacevole, aveva voglia di urlare e di dirle quanto era troia, ma doveva fare tutto nel massimo del silenzio. Intanto le spalmò la crema sulle tette e visto che c’era gliele palpò, erano belle come quelle della figlia ma un po’ più flaccide.
“Meraviglioso” sussurrò lei sotto le spinte delicate di Gigi. “Mi piacciono i giovanotti come te. Quando ero ragazza mi facevo scopare da chiunque”.
Gigi guardò in direzione di Pietro, per fortuna era ancora girato. Poi guardò Roberta che si era addormentata. Tutto sotto controllo insomma. Allora iniziò a spingere sempre più rapidamente, perché voleva portare la signora Moana velocemente ad un orgasmo. Per lui era abbastanza difficile raggiungere di nuovo l’eiaculazione perché aveva sborrato qualche minuto prima. Gigi non aveva mai infilato il cazzo in una figa così indecentemente slabbrata, come se la signora ne avesse presi così tanti di cazzi che quasi le si era consumata. Ma comunque era una sensazione bellissima; entrava dentro tutta l’asta senza troppe difficoltà e intanto continuava a spalmarle la crema sulle tette.
“Dai, non ti fermare” gli sussurrò la signora Moana. “Che bel cazzo che c’hai”.
“Oddio signora, devo sborrare” disse Gigi muovendo il bacino sempre più rapidamente.
“Sborra dentro tesoro, sborra quanto vuoi”.
“Ecco… oh sì, fantastico!”.
Gigi inondò la signora e poi fece uscire il suo cazzo dal suo corpo prima che Pietro si girasse. Giusto in tempo perché si era appena staccato dal suo gruppetto di amici per ritornare sotto l’ombrellone. Gigi aveva sborrato per la seconda volta, adesso il suo attrezzo iniziava a perdere consistenza. La cosa avrebbe potuto far insospettire il signor Pietro quindi doveva andare via al più presto. Ma prima che potesse ritornare al suo telo lui se ne accorse.
“Ehi, come mai prima eri tutto in tiro e ora sei così giù?”.
“Perché purtroppo devo andare a casa, e mi dispiace molto perché mi trovavo molto bene qui con voi” disse Gigi.
“Beh, ma puoi tornare domani. Noi saremo di nuovo qui”.
Gigi si abbassò a prendere il telo e facendola sembrare una cosa casuale strofinò sulle labbra di Roberta il suo glande sporco di sborra e umori della madre. Lei si svegliò di soprassalto e si leccò le labbra, poi guardò Gigi allontanarsi fino a vederlo sparire, lì al parcheggio delle auto.
“È proprio un bravo ragazzo quello lì” disse il signor Pietro.

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