mercoledì 12 ottobre 2011

Povera Mary Cuminmouth.


Mary Cuminmouth era una prostituta. Lavorava in un castello in via Nomentana. Mary era orfana, ed era stata allevata da una strega di nome Alma. Aveva un sogno: incontrare un principe azzurro e sposarlo, e soprattutto andare via da quel castello. Alma, la strega, la costringeva a prostituirsi per la nobiltà della città. Banchieri, attori, ministri, tutti prima o poi erano entrati e usciti dal corpo di Mary Cuminmouth, lasciandole in bocca quel sapore di cattiveria e di sperma. Perchè lei era, appunto, Cuminmouth. Ormai tutti la conoscevano in quel modo. Mary era sorvegliata giorno e notte da una matrona molto vicina ad Alma. Questa si chiamava Angela. Così severa, così insensibile. Costringevano la povera Mary a ritmi di lavoro insostenibili; anche venti clienti al giorno. Alla fine della giornata credeva di impazzire, e il sapore di sperma non riusciva ad andare via dalla bocca. La signora Alma aveva un carattere da gerarca; non sembrava capace di provare compassione. Era una vera carceriera. Vendeva il corpo di Mary Cuminmouth solo per compiacere l'aristocrazia della città, e anche perchè un pò ci godeva nel vedere la sofferenza dritta negli occhi. Era ignorante come un asino, la signora Alma. Non sapeva nè leggere nè scrivere. Ma una cosa la sapeva fare bene: essere testarda. Intanto, fuori dal castello, la gente iniziava a sbuffare. Si annoiavano tutti, perchè intanto i ricchi diventavano sempre più ricchi e la sera, per divertirsi andavano a rifugiarsi nelle roccaforti del piacere, come il castello di Mary Cuminmouth. I poveri, invece, sprofondavano sempre di più nella miseria. La società era diventata una bomba ad orologeria; era solo questione di tempo e poi sarebbe saltata in aria facendo un sacco di morti. Un giorno scoppiò la rivoluzione. I poveri inseguirono coi bastoni i ricchi nelle banche e nelle ville. Assaltarono tutti i palazzi del potere, e quindi anche il castello di Mary Cuminmouth. La signora Alma, di fronte a quell'orda di poveri sporchi e grossolani, tirò fuori un fucile da un armadietto. Ma prima di iniziare a sparare, i poveri furono su di lei colpendola con una mazza. La signora Alma cadde a terra. Si accanirono contro di lei come se fosse stata la rappresentante di un'aristocrazia marcia e perversa. Dopo un'ora di sofferenti agonie, la signora Alma morì. Un uomo iniziò a salire il castello, diretto verso la stanza di Mary Cuminmouth. Un bell'uomo, un principe azzurro, con una spada in mano. Ma gli si parò davanti la fedelissima matrona, Angela. Il principe dei poveri la tagliò in due con la sua lama e in qualche attimo liberò Mary. "Sei libera, libera di andare dove vuoi, di esplorare nuove terre. Non subirai più la prepotenza di Alma. Vai, adesso". Ma Mary Cuminmouth si innamorò all'istante di quell'uomo, e gli pregò di portarla con lui, ovunque la rivoluzione li avesse portati. Pure se fossero andati incontro alla ghigliottina, Mary l'avrebbe seguito lo stesso.

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