mercoledì 13 aprile 2011

Ciak, si sborra. Pt. 2


Le sfilai; ce l'avevo moscio, e Simona iniziò a scattare un sacco di foto. Sorrideva, forse per il mio imbarazzo. Poi dopo un pò lasciò la macchina fotografica e suo marito attivò la videocamera. Simona mi girò attorno; notai che al polso aveva un braccialetto d'oro che tintinnava ad ogni suo movimento. Accese lo stereo per creare un pò di atmosfera, e fece partire un cd di Toni Esposito, "El Gran Explorador". Una musica piuttosto suadente, era perfetta per riscaldare quella situazione.
- Il nostro amico liggiù è un pò moscetto - disse passandomi dietro le spalle. - Pensi di farcela a farmelo vedere duro?
- Non lo so, è la prima volta per me...
- Adesso vediamo cosa possiamo fare per aiutarlo a tirarsi su - Simona standomi dietro allungò le mani sul mio petto, poi le fece scendere accarezzandomi fino al cazzo. Con una mi massaggiava le palle e con l'altra mi teneva il pene e delicatamente mi masturbava. Intanto Roberto riprendeva tutto, e continuava a starsene in religioso silenzio. Simona era davvero brava con quelle mani; in qualche secondo lo aveva fatto indurire, e adesso era svettante verso l'alto, con la cappella turgida e rossa. Questa cosa fece sorridere Simona.
- Eccolo! Così lo voglio! Mamma mia che toro da monta che sei - il cazzo gli si era gonfiato nella mano, e lo aveva afferrato con più decisione. Ci sapeva fare a menarlo; aveva il polso molto allenato. - Allora, parlami un pò di te. Di dove sei?
- Sono di Napoli.
- Napoletano? - cercò di simulare il mio accento, come per prendersi gioco di me. - E la sai fare 'a pizza?
- No - sorrisi. - E voi di dove siete?
- Semo Romani de Roma. Nun se sente? - Simona era molto a suo agio in quella situazione; nonostante mi stesse smanettando riusciva ad essere comunque molto ironica. - Ti starai chiedendo perchè ti sto masturbando, vero?
- Sì, però mi piace.
- Te piace? E nun te ce abituà, che so 'na donna sposata, io. No, a parte gli scherzi. Voglio vedere quanto duri e quanto schizzi.
Non riuscii a resistere per un altro minuto ancora, e il mio cazzo si indurì ancora di più, le vene si gonfiarono e la cappella diventò di fuoco; iniziai a schizzare, e il primo fiotto, lungo e denso finì sul pavimento. Roberto riprendeva tutto.
- Sì, bravo tesoro. Così. Dai - Simona me lo strinse con più decisione, e gli altri fiotti, più deboli le colarono sulla mano, scendendo fino al polso e alcuni finirono sul suo braccialetto d'oro. - Madonna, quanta ne hai! Senti, io non resisto, mica ti dispiace... ?
Simona lasciò il mio cazzo e venne ad inginocchiarsi davanti a me, prendendo il mio cazzo in bocca e succhiando avidamente il mio caldo seme.
- Non ci posso fare niente, non posso resistere - me lo ripulì tutto con la lingua, poi si mise in piedi e mi diede uno schiaffo sul sedere. - Per quanto mi riguarda il provino è stato perfetto. Allora iniziamo domani a fare una vera ripresa in cui sarai affiancato da una partner. Contento?

Continua...

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