venerdì 25 marzo 2011

Guardare ma non toccare, Pt. 1

Nota: la prima parte di un racconto di Danielaz, un'amica che scriveva racconti erotici stupendi su raccontimilu.com. Adesso è diventata per la seconda volta mamma, quindi pare che abbia frenato un pò questa sua passione "segreta", di cui il marito non è a conoscenza.

Pur essendo sposata sono ancora come una gatta che ogni tanto va in calore, e che quindi si allontana per alcuni giorni dal focolare di casa, in cerca di uomini. Sono una predatrice, non lo nascondo. Mi piace che sia così, anche se il mio uomo non lo sa. Lui è convinto che io sia a casa di un'amica per un paio di giorni. Ma in realtà mi piaceva starmene da sola, tutta nuda, su qualche spiaggia nascosta a prendere il sole, a farmi baciare dai raggi solari, stare distesa sulla sabbia e lasciarmi guardare da qualsiasi guardone che ne avesse voglia. Mi piace essere desiderata, adoro gli occhi carichi di voglia degli uomini. Mi piace starmene tranquilla, tutta nuda, con la fighetta di fuori, libera di respirare, senza essere oppressa dalle solite mutandine. Ogni tanto sento che ha bisogno di respirare, di prendere aria anche lei, per questo mi piacciono queste spiagge.
Ma c'è sempre qualche uomo che vedendomi da sola viene a farmi compagnia, pensando di aver trovato una preda facile, una puttanella da scoparsi senza troppe pretese. Questa volta mi si avvicinano tre ragazzi, che si accarezzano il cazzo e la cappella appena mi vedono. Sono tre sfigati di non più di venticinque anni; di sicuro abbiamo la stessa età, e si vede lontano un miglio che hanno talmente di quella voglia di scopare che quasi fiottano sborra soltanto se gli faccio un sorriso.
Si distendono con i loro teli di fianco a me.
- Ciao - mi dice uno di loro.
Io faccio un pò la snob, come al solito, e neanche gli rispondo. Non me li filo per nulla, però ogni tanto con la coda dell'occhio li guardo; sono tre sfigati però devo dire che sono messi piuttosto bene con gli addominali, e anche con i loro attrezzi del piacere che hanno in mezzo alle gambe. Ce li hanno già belli duri, non so se è l'effetto della mia nudità oppure sono talmente arrapati da avere un'erezione perenne. Me la tiro un pò, come mio solito, e la loro presenza mi rende orgogliosa e stupenda, una vera dea. Mi sento abbondantemente desiderata e spiata dai loro occhi.
- Ehi signorina, come ti chiami? - mi chiedono.
- Signora, grazie. Mi chiamo Daniela - rispondo con un filo di voce, cercando di mostrarmi scostante e indifferente.
Mi sdraio e mi allungo sul telo. E premetto che non ho fatto la ceretta all'inguine, quindi sono al naturale, selvaggia quasi. Era da un pò di tempo che la mia piccola la lasciavo pelosa al naturale, perchè al mio uomo piaceva così, perchè gli piaceva il solletico che gli facevo sull'asta quando lo accarezzavo con le labbra. I tre maschietti hanno iniziato a masturbarsi, ma lentamente, in realtà si stavano massaggiando, ma continuando a fissarmi.
- Lo sai che hai proprio una bella fighetta? - mi dicono. - Fai bene a lasciartela così, al naturale.
Non gli rispondo, perchè non sono una ragazza facile. Se mi vogliono mi devono guadagnare. Mi giro su un lato mostrandogli il culetto, poi prendo l'olio per il corpo e inizio a spalmarlo sul corpo, e con la scusa di spalmarmi l'olio sul culetto penetro il buchetto con un dito. Lo faccio appositamente per eccitarli, perchè ho intenzione di farli impazzire, di fargli perdere del tutto la testa.
- Mmhhh, wow! Che bel culetto!

(Continua... )

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