domenica 13 aprile 2014

La spettacolarizzazione della musica.

La spettacolarizzazione della musica.

Ieri parlavo di The Voice con degli amici; tutti incantati dalle gesta della mitica suora che cantava come una diva del soul. Ebbene, quando mi hanno domandato cosa ne pensassi, io non sapevo cosa rispondere, perchè non mi andava di rovinare il loro entusiasmo. Ma volete davvero sapere cosa ne penso? Penso di essere contrario alla spettacolarizzazione della musica e della letteratura. Non hanno colpito le capacità canore della suora, ha colpito il fatto che appunto si trattava di una suora, perchè ormai è tutto spettacolo. Tutto fa spettacolo. E lo spettacolo deve fare scalpore. E una suora che canta ne fa abbastanza. Se ti metti una mutanda in testa e ti metti a cantare uno stornello, fai spettacolo, e quindi tutti parleranno di te. La musica è stata assimilata dallo show business, e così anche la letteratura. Basti pensare a Masterpiece, un altro talent show per straccioni. La musica e la letteratura si sono trasformati in puro intrattenimento. Una volta i musicisti, i cantanti, nascevano in modo spontaneo, esibendosi nei club, ai festival, avevano insomma l'occasione di crescere in modo naturale sia professionalmente che umanamente. Ora, invece, vengono buttati in pasto alle telecamere e ad un pubblico di massaie, e vengono stritolati da una specie di tritacarne. La maggior parte di loro, mi dispiace doverlo dire, diventano polpette. Ecco cos'è la musica, oggi.

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