martedì 8 gennaio 2013

Vesuvio.

Pt. 4.


 Mi alzai anche io per controllare in fretta e furia la videocamera che avevo nascosto in mezzo ai suoi peluche. Era ancora attiva e la batteria poteva reggere per un altro paio d’ore. Ritornai a letto e lanciai uno sguardo nel corridoio, quasi temendo che potesse arrivare qualcuno. Magari il padre. Sai che tragedia! Sarebbe stato imbarazzante. Però se mi aveva detto di non rivestirmi, era chiaro che potevamo starcene tutto il giorno a fare l’amore, perché sapeva che non sarebbe tornato nessuno prima di una certa ora.
   Intanto il cazzo mi era tornato duro, e cominciai a massaggiarlo lentamente. E quando Valeria uscì dal bagno si mise a guardarmi, con i pugni contro i fianchi. Aveva la vagina depilata alla brasiliana.
- Che fai? Ti masturbi? – mi domandò con tono severo. – Non ti sono bastata, io?
- Questo che sto facendo è un di più.
- Che stronzo – era divertita.
   Poi andò a sedersi alla sua scrivania e guardandosi allo specchio si aggiustò i capelli. Andai da lei e le misi la nerchia eretta proprio davanti alla bocca. Lei sorrise e mi baciò l’asta, poi mi guardò, ma quasi con un’aria di sfida; sapeva cosa volevo, ma allo stesso tempo le sue intenzioni erano di farmelo sudare quel pompino.
- Dai, ti prego – piagnucolai. – Solo un po’. 
Le sfiorai le labbra con la punta del cazzo e lei sorrise.
- Va bene, ma avvertimi quando stai per venire.

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